martedì 9 febbraio 2016

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NORDKAPP IN MOTO A CAPO NORD HD

IN MOTO A CAPO NORD: LA LOGISTICA

Se nella testa di un motociclista un giorno si accende l'idea di andare a Capo Nord, il corpo di quel motociclista prima o poi dovrà raggiungere la sua testa perchè lei sarà già la dal primo istante...

QUANDO PARTIRE
Per andare in moto a Capo Nord, o Nordkapp che dir si voglia, luglio ed agosto sono i mesi più indicati, noi siamo partiti il 3 giugno perchè solo in quel periodo potevamo. Ciò che conta alla fine sono la volontà e la determinazione 

DOVE DORMIRE
Fino a che non sarete nella penisola scandinava il problema non si pone, funziona come da noi. Lassù invece il costo dei pernottamenti potrebbe mandarvi sul lastrico. Noi sconsigliamo di iniziare la ricerca della sistemazione dopo le ore 18 perchè molti posti alle 20 chiudono e chi s'è visto s'è visto. 
HYTTE: lungo le strade principali troverete numerose sistemazioni a buon mercato nelle "HYTTE" che sono delle casette in legno con letti, cucina e un bagno che, anche se non dentro la casetta, è sempre nelle sue vicinanze. Le hytte le troverete sia nei camping, molto diversi dai nostri in quanto molto minimalisti, che nelle proprietà private dei norvegesi. Solitamente quelle private sono più belle e curate, il prezzo oscilla tra 30 e 50 euro nei camping e tra 50 e 70 euro quelle private, le abbiamo trovate da 2 fino ad 8 posti, il prezzo è quello. Nelle hytte troverete sempre la cucina ma non sempre troverete gli attrezzi necessari a farsi da mangiare, a noi è tornato utilissimo un kit, di scarso ingombro, di pentole e posate da campeggio preso con pochi euro al decathlon. Per quanto riguarda le lenzuola, ve le faranno pagare a parte e spesso il costo è molto alto, il consiglio è di portarsi il sacco a pelo. I cuscini a volte li abbiamo trovati, a volte no, noi avevamo quelli ripiegabili del decathlon. Un consiglio è di non fermarsi mai alla prima hytte perchè, dopo un pò di strada senza casette, quando ne trovate una, nei successivi 5 o 6 km ne troverete magari altre 4 o 5 diverse.
ROOM: troverete le indicazioni "room" che sono delle stanze tutte per voi, camera e magari una sala, all'interno di una casa che condividerete con altri turisti, nel nostro caso condividevamo la cucina e i bagni. Anche queste sistemazioni sono a buon mercato.
HOTEL: hotel e B&B non sono molto comuni e il prezzo sale notevolmente. Nelle grandi città trovate comunque hotel carini e abbordabili, ma di grosse città non ne troverete molte, a noi è piaciuto moltissimo l'hotel Vittoria che si trova in pieno centro a Bergen, molto carino e in una posizione ottimale per visitare la città, costo della matrimoniale 67 euro.

DOVE MANGIARE
Se intendete mangiare a pranzo e cena con le gambe sotto al tavolo serviti e riveriti, il costo del viaggio lieviterà notevolmente, noi ci siamo arrangiati con parecchi panini per i pranzi mentre per la cena facevamo un pò di spesa ogni giorno per poi preparare qualcosa nella hytte. Trovare i supermercati non sarà un problema, anzi, di solito ne troverete tre uno accanto all'altro (RAMA - KIWI - COOP).


ABBIGLIAMENTO

Passerete dal caldo al freddo e quindi vi occorreranno abiti che possano sopperire a tutte le stagioni, noi avevamo giacche e pantaloni DAINESE sfoderabili e già dal terzo giorno abbiamo montato le imbottiture che abbiamo tenuto fino all’ultimo. I guanti serviranno sia estivi che invernali e utilissimi saranno i guanti che si usano per lavare i piatti (si quelli gialli!!) noi li mettevamo sopra ai guanti quando pioveva, sono fantastici!! Sono fondamentali le tute anti-pioggia perché lassù piove tanto, noi l’abbiamo beccata tutti i giorni a partire dal terzo…ad intermittenza ma non ci abbandonava mai. Sarà importante non bagnarsi i piedi perché asciugare le scarpe richiederà molto tempo, pensateci in anticipo… Per il tempo che non passerete sulla moto considerate un abbigliamento da autunno nostro. 

PAGAMENTI
Lassù potrete pagare tutto ma proprio tutto con le carte, anche una caramella!! Però non tutte le carte vanno bene, l’unico circuito accettato ovunque è quello VISA, noi ne avevamo 3 per sicurezza e spesso il circuito MASTER CARD ci veniva rifiutato. L’unica cosa che dovrete pagare in contanti ovviamente locali sono le hytte dei privati.

TRAGHETTI
Tranne che per le tratte più lunghe che per noi sono state dalla Danimarca alla Norvegia, quello per le Lofoten e quello dalla Finlandia all’Estonia, tutti gli altri non sono da prenotare, quelli sui fiordi intendo, sono traghetti che viaggiano in continuazione dalla partenza all’arrivo e voi li vedrete a occhio nudo fare avanti e indietro, ogni mezz’ora c’è la nuova partenza e solitamente si paga una volta a bordo al signore che gira con il POS in mano.

AUTOSTRADE
Manco a dirlo il costo più elevato è stato per la tratta italiana 69 €, abbiamo poi speso 38 € per la vignetta per circolare tutto l’anno sulle autostrade svizzere, per l’Ungheria dovrete fermarvi alla prima area di servizio e comunicare alla cassa numero di targa e nazione di provenienza, il costo minimo sarà di 4 € valido per 10 giorni, il Slovenia dovrete acquistare una vignetta simile a quella Svizzera e il minimo sarà di 7,50€ per la durata anche qui di 10 giorni, una sorta di autostrada c’è anche in Polonia e con 1 euro l’abbiamo attraversata tutta…nella penisola scandinava non ci sono autostrade.

STRADE
In tutta Europa troverete gente che rispetta i limiti e vi agevola molto spesso il sorpasso spostandosi sulla destra con tanto di freccia, noi italiani non ci siamo abituati.
In Norvegia non ci sono autostrade e quindi ve la dovrete attraversare con molta pazienza sulle strade normali, il limite è di 80 KM/H sulle strade principali e 50 sulle altre, in rarissimi casi abbiamo trovato i 90…comunque non spaventatevi, troverete strade armoniose e viste mozzafiato, le moto non pagano i pedaggi. Fate molta attenzione alla segnaletica perché quando segnalano che una curva è pericolosa oppure che il pericolo è dovuto ai lavori in corso, quelli sono pericoli reali, non come da noi…
Anche in Finlandia non c’è autostrada e il rischio grosso è quello di addormentarsi perché è un rettilineo unico da cima a fondo (e la Finlandia è lunga) anche il panorama non è un granchè, cioè è parecchio monotono vedrete o un lago o una foresta, il problema è che laghi e foreste, visti dalla via sono tutti uguali.

"Eccomi ora sul promontorio nord, alla punta estrema del Finnmark, in realtà alla fine del mondo. Qui alla fine del mondo finisce la mia curiosità, torno a casa soddisfatto"...così scrisse Francesco Negri, il primo a raggiungere Capo Nord nel 1664.

DIARIO DI VIAGGIO

Questa tabella sintetizza un pò il nostro viaggio.
Per qualsiasi domanda, chiarimento o consiglio, sarò felicissimo di aiutarvi. Contattatemi all'indirizzo email 

megliosabato@libero.it 

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GIORNO 1 PISA - DONAUESCHINGEN (GER) 767 KM

Finalmente saliamo in sella e iniziamo a macinare i Km che ci separano dalla tanto sognata meta. Perdiamo più del dovuto a caricare la moto e partiamo in ritardo, Fa caldo, troviamo una bella coda a Milano e tanto traffico soprattutto a Zurigo, ci fermiamo per passare la notte in un albergo vicino all’autostrada, l’Akzent Hotel Concorde dove una gentilissima signora ci fa mangiare una passabile pasta con gli asparagi alle ore 21 nonostante la cucina fosse oramai chiusa.


GIORNO 2 DONAUESCHINGEN (GER) – FLENSBURG (GER) 923 KM

Altra tappa di trasferimento, l’obiettivo è arrivare vicino al confine danese. Partenza con l’aria bella fresca, tanto traffico e qualche coda, ma alla sera siamo dove volevamo, vicini al confine nella bella città di Flensburg che meriterebbe una visita, ma vuoi l’orario, vuoi la stanchezza e il fatto che l’indomani dobbiamo partire presto per non perdere l’appuntamento col traghetto che ci porterà in Norvegia, ci riposiamo presso il Flensburg Hostel a due passi dal MC Donald.

GIORNO 3 FLENSBURG (GER) - HELLELAND (NOR) 527 KM

Prima di partire, alle 05:30, una signora dell’ostello ci vede e ci prepara un caffè che faceva si schifo ma lei è stata così gentile che pareva buono. Partiamo alle 06:00 per arrivare all’imbarco, fa freddissimo e così indossiamo anche le imbottiture, il pile e passiamo ai guanti invernali. Attraversata tutta la Danimarca, ci inbarchiamo per la partenza alle ore 11:00. La tratta è da Hirtshals (DAN) a Kristiansand (NOR) e ci impieghiamo 3 ore. La moto ce la fanno mettere a lisca di pesce e spetta a noi assicurarla con tiranti e cricchetti, A bordo, essendo quelli che venivano da più lontano, eravamo i “cocchi” di tutti i motociclisti e conosciamo un ragazzo tedesco che parlava benissimo italiano e una signora danese che aveva vissuto a Pescara quello che fu un matrimonio. Allo sbarco la Norvegia ci accoglie con nuvole e una pioggia leggera, nel sud, sulla strada per Stavanger abbiamo avuto problemi per trovare le hytte e quindi ci fermiamo al Motel Bens's Kafe (posto che non vi consigliamo). I limiti di velocità sono molto bassi e la strada era piena di velox.

GIORNO 4 HELLELAND (NOR) - PREIKENSTOLVENGEN (NOR) 125 KM

Partiamo al mattino con tutta calma, col cielo nuvoloso e con i panini fatti grazie alla colazione compresa nel prezzo del motel, arrivati a destinazione troviamo la nostra prima Hytta, è nel giardino di una casa privata ed è bellina davvero (sarà la più bella di tutte). Nel pomeriggio saliamo sul preikestolen, la salita è molto impegnativa, ci vogliono 2 ore e il fondo è bello sconnesso, ma una volta in cima siamo stati ripagati ampiamente della fatica, la vista è di quelle che non si dimenticano e la natura incontaminata norvegese inizia a farsi davvero piacere. Al rientro alla hytta becchiamo la pioggia, facciamo un po’ di spesa al KIWI e prepariamo una cenetta.






GIORNO 5 PREIKENSTOLVENGEN (NOR) – BERGEN (NOR) 238 KM

Il buongiorno ce lo danno pioggia e freddo, ma bisogna partire, quindi tute anti pioggia e via. La pioggia non ci abbandona mai, prendiamo 3 traghetti sui fiordi e per metà pomeriggio giungiamo a Bergen. Decidiamo di trovare un hotel, altrimenti cercare una hytta fuori città comprometterebbe la visita della città stessa. L’hotel Vittoria è in pieno centro, è molto carino e pulito e il costo è abbordabile, 67€. Visitiamo la città col suo BRYGGEN e il mercato del pesce dove conosciamo un ragazzo di Pistoia che ci da un paio di dritte.

GIORNO 6 BERGEN (NOR) – HELLESYLT (NOR) 350 KM

Quella che doveva essere una tappa di solo trasferimento si è rivelata un susseguirsi di paesaggi incantevoli, cascate e per lunghi tratti neve a bordo strada, la pioggia non ha rovinato la bellezza di questi posti. Hellesylt è molto molto carina e una passeggiata è d’obbligo. Troviamo una hytta nel Stadheimfossen camping, su di un prato con altre 4 casette, in mezzo al nulla, dietro a noi c’è una cascata e scorre un torrente, di fronte c’è un ghiacciaio, questa è la Norvegia!

GIORNO 7 HELLESYLT (NOR) - VEBENSTAD (NOR) 269 KM

Da Hellesylt ci imbarchiamo subito per godere della mini crociera sul GEIRANGERFJORD ma rimaniamo un pò delusi forse pe via del freddo che non permette il disgelo e per questo le cascate delle SETTE SORELLE non erano un granchè. A Geiranger c’era ormeggiata una nave della MSC e i molti italiani presenti ci hanno salutato e incoraggiato a proseguire. Conosciamo il signor Franco, di Napoli, con il quale scambiamo due chiacchere, lui odia lo stile crociera e invia il nostro viaggiare in moto (cosa che gli fa guadagnare tantissimi punti). Salutato Franco percorriamo la strada delle aquile da cui godiamo di un otimo panorama sul Geirangerfjord. Ci fermiamo per mangiare un panino e un border collie arriva di corsa e si mette a fare da guardia alla moto, spettacolare. Conosciamo la padrona del cane che abita davanti alla nostra moto, ci dice che Nikol protegge tutto ciò che viene parcheggiato davanti a casa sua, lei vuol sapere del nostro viaggio e la chiaccherata è piacevole, ci dice che da anni non vedeva tutta quella neve e per di più a giugno (che cu..fortuna). Mangiamo un panino ma è ancora la padrona di Nikol che con un fischio attira la nostra attenzione, ci invita nel suo cortile e ci da un tosa erba che non riusciva più a far partire, glielo aggiustiamo, una foto ricordo e si riparte. La strada sale e ci porta sopra alla famosa TROLLSTINGEN, la strada dei troll, c’è moltissima neve e fa un gran freddo ma il panorama è davvero notevole, qui conosciamo 3 motociclisti spagnoli di ritorno da capo nord dove dicono stia nevicando di brutto!! Dopo la trollstingen arriviamo alla ATLANTIC ROAD, la percorriamo tutta e dobbiamo dire che è una strada davvero bella e particolare dove il vento si fa sentire e come. Ci avviciniamo a Kristiansund ma alla fine torniamo indietro e troviamo una hytta nel cortile di una signora, direttamente sull’oceano, casetta divisa in 3 blocchi molto grande e carina. Oggi gran vento e pioggia a tratti ma la giornata è da considerarsi TOP!!




GIORNO 8 VEBENSTAD (NOR) - MELHUS (NOR) 211 KM

Partenza con gran freddo,  pioggia e vento forte mettono a repentaglio il nostro viaggiare, per di più il navigatore ci fa percorrere 75 km per riportarci più o meno nella stessa zona a Kanestroum. Il vento più di tutti fa capire che qui comanda lui, abbiamo dovuto ripercorrere la atlantic road, ma guidare in mezzo all’oceano con queste condizioni meteo non è stato bello, nei punti più alti ed esposti la moto era incontrollabile e la guida risultava pericolosa. All’ora di pranzo ci vediamo costretti a cercare una sistemazione. Così non possiamo davvero proseguire. Il vento ha anche fatto entrare l’acqua sotto alle tute anti pioggia. Attendiamo il migliorare del tempo al Oysand camping, posto che sconsigliamo vivamente in quanto i bagni erano lontanissimi dalla casetta, le stoviglie si lavano solo all’aperto e col nubifragio non è l massimo. Per di più ci dicono che il Wi-Fi era libero e invece non lo era, quindi per organizzare il giorno seguente ci affidiamo solo alla cartina.

GIORNO 9 MELHUS (NOR) – MO I RANA (NOR) 531 KM

Partiamo presto al mattino, piove e fa freddo ma riusciamo a fare km. Avremmo voluto percorrere la E17, una strada panoramica che tutti straconsigliano ma visto il maltempo che non ci avrebbe fatto godere appieno dei panorami, decidiamo di buttarci sulla E6 che è una strada più veloce che punta verso nord e dove si può aprire un po’ di gas infatti in alcuni tratti il limite è di 90 km/h. Arrivati a Mo I Rana spunta un raggio di sole (sempre mentre pioviggina è) e per noi è come aver visto la Madonna! Il primo sole che vediamo in Norvegia ci fa ritornare l’entusiasmo e l’energia del primo chilometro del primo giorno. Troviamo una hytta 20 km a nord di Mo I Rana, è nel Storli camping, non c’è nessuno alla reception, facciamo da soli, tanto le chiavi sono a disposizione di tutti. Più tardi incontriamo la signora del camping che gentilmente ci fornisce le credenziali del Wi-Fi di casa sua. C’è una fontanella e io ne approfitto per levare un po’ di fango dal GS. Anche questa Hytta è in mezzo alla natura selvaggia norvegese, natura che oramai ci ha stregato.

GIORNO 10 MO I RANA (NOR) - LYNGVAER (NOR) 350 KM

Partiamo molto presto al mattino per raggiungere Bodo dove i traghetti per le Isole Lofoten partono alle ore 6, alle 10 oppure alle 15, noi volevamo salire sul secondo e bisogna presentarsi all’imbarco con almeno 45 minuti d’anticipo. Partiamo col bel tempo, finalmente senza tute A.P., ma fatta la prima curva inizia a piovere, ma è acqua che il gore-tex del nostro abbigliamento tiene bene e quindi continuiamo così, viaggiamo veloci mentre la vegetazione ai lati della strada si dirada fino a scomparire. La strada attraversa un deserto artico e quando ci troviamo al cartello che segnala l’ingresso nel CIRCOLO POLARE ARTICO, scenda anche qualche fiocco di neve! La neve non ci impedisce di viaggiare e arriviamo a Bodo, il freddo è davvero pungente, siamo l’unica moto. Le tre ore e mezzo di traversata fino a Moskenes sono da fare con la macchina fotografica in mano, complice il sole abbiamo visto panorami bellissimi (molto meglio che quelli decantati del Geirangerfjord). Le Lofoten sono un pardiso in terra, per fotografare ogni angolo bellino, andrebbero percorse a piedi! Vediamo le città di A e REINA poi puntiamo verso nord. Ovunque c’è dello stoccafisso ad essiccare. Queste isole hanno un che di magico che solo venendoci uno può scoprire cos’è. Arriviamo al Bobil camping e qui troviamo sistemazione in una ROOM che sarebbe una casa bella grande, sull’oceano, dove abbiamo una camera e una sala tutta per noi, mentre altre stanze come cucina e i bagni sono in condivisione con altri. Esperienza positiva. 




GIORNO 11 LYNGVAER (NOR) - LANGFJORDBOTN (NOR) 617 KM

Piove leggermente ma noi partiamo fiduciosi e senza tute A.P., ma l’illusione dura poco e vanno indossate, una mattinata di pioggia battente ci accompagna fuori dalle isole lofoten. Per pranzo, visto il gran freddo, ci fermiamo al calduccio al GINA’S BAR di Bjerkvik. Ripartiamo con la volontà di fare più km possibili verso la meta. Prima di Alta troviamo l’Altafjord camping, posto molto molto carino pieno di motociclisti tutti ad un passo dalla meta, domani sarà per tutti il nostro Nordkapp!!! Hytta bellina e costo davvero ridotto. Non vediamo l’ora che passi la notte, che piova pure anche domani, tanto la rupe non si sposta. 300 km e ci saremo anche noi. Oggi abbiamo rischiato di cadere 3 volte, la prima quando un improvviso colpo di vento ci ha spinti di un paio di metri verso il guard-rail e siamo stati davvero fortunati, è stato come uno schiaffo improvviso in un momento che di vento non ce n’era, la seconda quando ci siamo trovati ad attraversare un tratto di strada in rifacimento, il fondo era uno strato bello alto di sabbia mista a ghiaia, secondo cero da accendere alla Madonna, eppure c’era il cartello di pericolo (date retta alla segnaletica, qua non è come in Italia, qua se segnalano un pericolo è davvero pericoloso!). La terza volta non ho rischiato di cadere, ma sono proprio caduto, facendo una manovra in uno sterrato in pendenza, mi si è impuntato l’anteriore e non ho avuto altra scelta che poggiarla sul lato (lei e un pezzo di cuore). Danni: cupolino rotto sul lato destro e paramani idem. Un motociclista olandese, per aiutarmi, mi ha spaccato anche il vetro della freccia, ho comunque apprezzato il gesto. Il paramani l’ho aggiustato con le fascette che avevo portato da casa, per il cupolino è servito il nastro quello grigio telato offertomi dal tipo del camping e con del nastro trasparente ho ripristinato anche la freccia. 




GIORNO 12 LANGFJORDBOTN (NOR) – NORDKAPP (NOR) 355 KM

Oggi è il GIORNO! Partiamo con calma, anche io sono sveglio da tempo, ho voglia di arrivarci. Il tempo ci fa un regalo, oggi è bello. Due gocce lungo la strada le prendiamo ugualmente ma potevano essere anche sanpietrini che non li avremmo sentiti, in qualche modo era come se fossimo già la. Il paesaggio si fa sempre più arido e finalmente iniziamo a vedere le renne, prima una, poi due, poi a branchi interi. Facciamo benzina a metà serbatoio ma i distributori ci sono, pochi si, ma non a distanze proibitive. Nei due tunnel prima di Nordkapp fa un freddo esagerato, troviamo la hytta nell’ultimo camping, a 12 km dalla rupe. Il campeggio ha riaperto oggi, è vuoto, ci siamo noi, le renne, le rocce e il ghiaccio. La casetta è piccola e un po’ cara, scarichiamo la moto e percorriamo l’ultimo pezzetto di strada, ci sentiamo sul red carpet più bello di tutti. Alla fine di ogni salita cerchi di vedere quel cartello che hai visto un miliardo di volte sul pc, poi ci arrivi, ci arriviamo noi, e allora facciamo le foto di rito e scambiamo 2 chiacchere con 4 donne italiane che facevano parte di un gruppo di viaggiatori che boh…non c’ho capito nulla, io cercavo la rupe. Paghiamo l’ingresso, circa 55 € in totale che vale per 2 giorni, ed entriamo in quello che pare un centro commerciale. Da li vedo, subito fuori, il mappamondo e mi scende una lacrima. A me? Si a me. Facciamo e ci facciamo fare un miliardo di foto poi visitiamo quello che ha tutta l’aria di essere uno spenna turisti ed infatti…non avevamo pranzato per la fretta d’arrivare e due panini con una bottiglietta d’acqua da 50 ml ci costano 25 euro. Ci sono anche un percorso che spiega un po’ la storia, un cinema che proietta una sorta di documentario, l’ufficio postale (chiuso la domenica) e un negozio di souvenir dove danno delle bastonate pazzesche. Di bellino c’è che puoi prendere una sorta di diploma che in tal giorno sei arrivato a Nordkapp (lo rilascia l’Uff.postale, ma la domenica lo trovate nel negozio). Torniamo al camping per poi ritornare su speranzosi di vedere il sole a mezzanotte. Noi c’eravamo e il sole a mezzanotte e mezza si è fatto vedere, bellissimo!!! Freddo, ma bellissimo. Veniamo via lasciando alle spalle un mappamondo arrugginito che ha un anno più di me, eppure nessun altro monumento o posto visto fino ad ora mi ha regalato un’emozione così. 





GIORNO 13 NORDKAPP (NOR) – VUOTSO (FIN) 470 KM

Lasciamo il campeggio con calma e con il sole che ci accompagna per un centinaio di km. La Norvegia ci fa capire che bisognerebbe ripercorrerla tutta con questo sole. Prima di lasciare questo meraviglioso paese facciamo in tempo a prendere un po’ di pioggia e così su 11 giorni di Norvegia sono 11 giorni di pioggia, quando più quando meno, comunque è ENPLAIN. A 130 km da Nordkapp c’è Oldfjord coi distributori, nel mezzo ne troverete uno nell’unica cittadina a -30 da Capo Nord. Arrivati alla frontiera con la Finlandia cerchiamo di farci rendere l’iva dei prodotti acquistati a Capo Nord (che è tax free) ma il tipo è scazzatissimo, sembrava il peggiore degli italiani e ci invia al primo Ufficio oltre il confine, peccato che non esista più nulla oltre il confine. La Finlandia ci accoglie con un nubifragio che perdurerà fino a sera. Percorriamo un unico infinito rettilineo che attraversa paesi fantasma e ci fermiamo presto anche per via del fuso orario, qui sono avanti di un’ora. Il negozio nel paese dove eravamo noi chiudeva alle 18 e noi rimaniamo senza cena, per fortuna ci avanza qualcosa da ieri.



GIORNO 14 VUOTSO (FIN) – KEMPELE (FIN) 460 KM

Partiamo sotto alla pioggia forte, dopo 2 ore siamo a Rovaniemi al villaggio di babbo natale. Non vi aspettate molto, è più che altro uno spenna turisti con 1000 negozi, tanti dei quali nemmeno a tema. Facciamo le classiche foto alla linea che delimita il circolo polare artico. Entriamo nella casa di babbo natale, dentro sono tutti simpaticissimi, abbiamo fatto la foto con babbo natale, peraltro molto simpatico, e poi per ritirarla c’è costata solo 30 €, con 40 invece puoi scaricare il video dei 2 minuti che sei stato con babbo natale. E ci credo che erano simpatici. Sarà che era giugno e le canzoncine di Natale stonano un po’, ma a noi non è piaciuto molto. Ripartiamo con vento e pioggia battente, troviamo riparo in un hotel a Kempele.





GIORNO 15 KEMPELE (FIN) – HELSINKI (FIN) 617 KM

Anche oggi piove, a tratti. Lunga trasferta sullo stesso rettilineo che ci accompagna da 3 giorni. Gli ultimi 100 km sono di autostrada e si può andare un po’ più veloci. Visitiamo la capitale, molto carina e orditatissima, piacevole passarci alcune ore. Dormiamo in un ostello molto carino e ordinato, pieno di gente, tutti precisi e ordinati pure loro. 




GIORNO 16 HELSINKI (FIN) – RIGA (LET) 372 KM

Tanto per cambiare partiamo con la pioggia. Per arrivare all’imbarco del traghetto Helsinki – Tallinn, non è stato semplice, ci sono molti imbarchi in diversi punti della città e zero indicazioni stradali, nella traversata, circa 2 ore e mezzo, vediamo un sacco di facce poco rassicuranti ma, una volta a terra capiamo che stavamo sbagliando, che abbiamo un’errata percezione di questi posti che invece si riveleranno più civili di noi (anche se ci vuole poco). Tallinn è una chicca, la città vecchia è da vedere e rivedere anche sotto la pioggia. Ripresa la moto lasciata parcheggiata con tutti i bagagli sopra (bagagli che abbiamo ritrovato sopra alla moto, in Italia non so se sarebbe successo), ci spostiamo dall’Estonia in Lettonia e un diluvio ci accompagna fino a Riga. La capitale sembra più indietro rispetto a Tallinn ma avvicinandosi al centro, alla città vecchia lo scenario cambia, è bellissima, non c’è traccia di degrado o sporcizia. Troviamo sistemazione in un ostello sopra ad un mc donald vicino alla stazione, non è il top ma per 17 € che potevamo pretendere? Riga è una città molto viva e perdersela sarebbe stato un peccatio.




GIORNO 17 RIGA (LET) – VARSAVIA (POL) 663 KM

Stamani piove. Oggi tappa lunghissima, mattinata di guida sotto un diluvio.Gli ultimi 50 km sono di autostrada per il resto gran traffico e molti camion, c’è da dire che, come in tutto il resto d’Europa, sia automobilisti che camionisti, ci agevolano il sorpasso spostandosi a destra con tanto di freccia. Di pomeriggio smette di piovere, arriviamo nella capitale, troviamo posto all’ostello Mish Mash, molto molto carino e in posizione strategica, il centro di Varsavia è molto grande e dispersivo. Varsavia ha il suo fascino, domani ci fermiamo qua.



GIORNO 18 VARSAVIA (POL)

Oggi giornata relax e senza pioggia, solo dopo la cena ci becchiamo un acquazzone che ci fa tornare bagnati all’ostello.



GIORNO 19 VARSAVIA (POL) – CRACOVIA (POL) 386 KM

Partiamo con l’intenzione di visitare il campo di concentramento di Auschwitz. Durante il tragitto ci prendiamo la ormai solita pioggia. Ad un’area di servizio conosciamo i primi 2 motociclisti italiani, 2 bolognesi con 2 BMW, ci dicono di non esser riusciti ad arrivare a Capo Nord invertendo la marcia nei pressi d Bodo a causa del troppo freddo e soprattutto della troppa pioggia, mentre per uno sarebbe stata la terza volta, per l’altro era la prima, dispiace, ma in Norvegia è stato il giugno più freddo e piovoso degli ultimi 100 anni. Arrivati ad Auschwitz visitiamo prima il campo di Birkenau che dista 2/3 km, ci accompagnano con la navetta, e poi torniamo al primo campo. La visita è toccante e per chi passa da queste parti è doveroso fermarsi per dare un piccolo contributo a mantener vivo il ricordo. La visita prevede 4/5 ore, le ultime 2 sotto un gran diluvio. Ripartiamo per raggiungere la vicina Cracovia e seppur partiamo col diluvio, aìrrivati la non piove. La città, con la sua immensa piazza medioevale, ci fa da subito capire di essere meravigliosa, peccato dedicarle solamente una serata. Abbiamo dormito all’ostello Tutti Frutti situato proprio nella via del centro, molto economico e carino.




GIORNO 20 CRACOVIA (POL) – BUDAPEST (UNG) 398 KM

Anche per arrivare nella capitale ungherese ci prendiamo la pioggia. Attraversiamo tutta la Slovacchia e dobbiamo dire che questa nazione merita una visita, bei paesini, strade tutte curve e la pioggia concedendosi una pausa ci ha fatto godere di ottimi panorami. Arrivati a Budapest non piove, doccia e via a visitare la città che ci colpisce per la sua bellezza e la sua immensa area pedonale. Domani dovremmo tornare a casa e chiudere questo magnifico viaggio ma il meteo prevede 1000 km di temporali e allora decidiamo di concederci un giorno in più in questa meravigliosa città. Dormiamo all’ostello Boomerang, posto senza infamia e senza lode, comodo in quanto è in centro.



GIORNO 21 BUDAPEST (UNG)

La pioggia del mattino non ce la ricorderemo, la città si.



GIORNO 22 BUDAPEST (UNG) – PISA 1003 KM

Puntiamo verso casa, finalmente c’è un bel sole già dal mattino, la strada scorre veloce (tutta autostrada). A metà giornata siamo già a Trieste e ci sentiamo a casa. Alle ore 19, dopo gli ultimi 1003 Km il nostro viaggio a Capo Nord arriva al capolinea. Entriamo in casa e vediamo la TV, già, in 22 giorni senza, ce l’eravamo scordata.





CREATO DA MATTEO E SIMONA     megliosabato@libero.it